Comunicato: No al progetto “Ombrina mare 2”

Il progetto “Ombrina Mare” risale al lontano 2005, anno in cui la Medoilgas, società con sede a Roma, ottenne l’autorizzazione per la ricerca di idrocarburi al largo dell’Abruzzo. L’autorizzazione, di durata di sei anni, è stata prorogata per altri tre anni e il cosiddetto “decreto sviluppo” del 2010 ha eliminato il limite di distanza minima di circa diciannove chilometri (dodici miglia) dalle coste, per permettere alla Medoilgas di poter estendere le ricerche a sei chilometri di distanza dalla Costa dei Trabocchi, lungo la quale si trovano diverse riserve naturali e marine.

Il nuovo progetto, denominato “Ombrina Mare 2” è destinato a durare 25 anni, con una produzione giornaliera di 5-7000 barili di olio e di 85.000 metri cubi di gas, tutti ad appannaggio della romana azienda di estrazione, mentre la Costa dei Trabocchi “guadagnerebbe” in totale 8.470,23 tonnellate di metano; 915,80 tonnellate di idrocarburi pesanti e composti organici del carbonio; 1.615,03 tonnellate di ossido di carbonio; 884,98 tonnellate di ossidi di azoto; 473,20 tonnellate di ossidi di zolfo; 912,50 chilogrammi di polveri ed eventuali 50,74 tonnellate all’ora di fumi di combustione di gas acido, da emettere in caso di emergenza.

È necessario dire basta allo sfruttamento e alla distruzione del territorio napolitano da parte dello stato italiano, che consapevolmente contribuisce all’inquinamento e ostacola il naturale sviluppo delle nostre terre attraverso un selvaggio colonialismo.
Il 13 Aprile, quindi, appuntamento a Pescara alle 15:30 all’area Madonnina, presso il Ponte del Mare, per dire no al progetto “Ombrina mare 2” e al colonialismo della Napolitania.

La coordinatrice nazionale di segreteria
Maria Carannante

No al progetto "Ombrina mare 2"

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